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La mia Esperienza con l’Ayahuasca

La mia Esperienza con Madre Ayahuasca

AYAHUASCA: Cos’è? É pericolosa? Cosa fa? Perché se ne parla così tanto?….Ti racconto la mia diretta esperienza.

Tempo di lettura: 12 minuti

L’anno scorso a dicembre decido per la prima volta in vita mia di partire per il Perù.
Era un momentaccio e almeno il 50% delle persone arriva qui per trovare guarigione interna, spirituale, emozionale e dell’anima.
La mia esperienza in Perù fu risolutoria di alcune dinamiche e mi fece incontrare diverse persone interessanti tra cui Alessandro.
Come molti di voi che ci seguono sanno già, Alessandro è diventato il mio compagno di viaggio aziendale nella realizzazione della realtà Shamanic Travels.

Nella Valle Sacra, devi sapere, c’è un po’ di tutto….dal “vù cumprà” della spiritualità al potente sciamano che, di fatto, non riconosci in quanto i veri sciamani non si definiscono tali anzi, esattamente il contrario.

È difficilissimo trovare persone qualificate ed è, invece, facilissimo rimanere vittime di improvvisati sciamani, con conseguenze negative.
Affidati sempre a chi il Perù lo vive in prima persona, questa come regola di base.

Ebbene arrivo in Perù questo 20 di Luglio. Abbiamo aperto Shamanic Travels a Marzo ed a Luglio ci sono già 6 persone che sono pronte a seguirci in questo che non è un “viaggio organizzato” ma, bensì, un percorso di guarigione profondo di corpo, spirito e anima.

A Dicembre una persona che abbiamo incontrato mi dice: “La tua energia è molto forte, sei stato chiamato qui per qualcosa di più grande di te che dovrai servire”.

All’inizio non capivo. Ora si. Ed ho accettato la missione.

Ebbene a Dicembre quando venni qui per la prima volta decisi di provare l’esperienza della “mamma di tutte le piante”. L’Ayahuasca.

Se ne parla così tanto e le Iene ci hanno fatto pure un servizio, a mio avviso, sacrosanto.
Su Facebook ci sono addirittura fondazioni in tutto il mondo e gli articoli che si leggono dicono che milioni di persone tra cui artisti, star del cinema di Hollywood, personaggi dello spettacolo e tantissime altre persone in tutto il mondo, si affidano agli insegnamenti di questo “decotto della selva” per guarire l’anima, le emozioni e, addirittura, riscrivere pezzi di DNA o creare nuove sinapsi che cambiano comportamenti…una pianta miracolosa non trovi?

Nella mia vita, quando è stato il periodo delle “scoperte”, diciamo che ho provato un po’ di tutto, ed in quell’epoca sono sempre stato una persona curiosa.
Andavo a rave, after hours e ballavo per un weekend intero seguendo questo o quel DJ con 5000, 10000 o 50000 persone per tutto il fine settimana.
Quindi, per chi ha un po’ di immaginazione, può capire che non c’è “molto” che mi possa sorprendere.
A Dicembre ci siamo affidati ai nostri “accompagnatori” per l’esperienza Ayahuasquera ed il risultato è stato al di sotto di ogni aspettativa.
Così, arrivo a Luglio, con un’intenzione chiara dentro di me: voglio trovare un “maestro” degno di essere seguito e che sia davvero al servizio della pianta e delle sue proprietà più che interessato all’aspetto economico che qui, è molto...sentito.

Alessandro in quei giorni era a sostenere un corso di Reiki Sciamanico (qui trovi il nostro diario di viaggio di Luglio) ed io, infreddolito in casa da temperature quasi polari (qui non ci sono riscaldamenti) decido di concedermi quei due giorni in un ostello. Sarei stato al caldo ed avrei avuto il bagno in camera. Qui, credetemi, è un lusso.

La mattina del primo giorno vado a fare colazione ed incontro Silvia. Peruviana trapiantata negli Stati Uniti, ha fatto più di 30 o 40 cerimonie con un certo Nacho Rodriguez che, guarda caso, proprio il giorno dopo, svolge una cerimonia all’interno di un tempio non distante da Pisac, il paese in cui viviamo. Bingo!

In meno di 24 ore, la Valle Sacra mi aveva dato un contatto. La quota di partecipazione mi sembra onesta 60 dollari, poco più di 50 euro.
Mi dice che è una cerimonia “collettiva” e che ci saranno molte persone. Accetto ovviamente l’invito e mi iscrivo via web.

Ricevo una mail dove mi dicono che nelle 48 ore prima e nei tre giorni successivi alla cerimonia bisogna seguire alcuni accorgimenti di “dieta”: no carne, no alcol, no sesso, poco sale, zuccheri, cibi confezionati ed industriali, no frutta acida.
Il giorno della cerimonia è consigliato fare colazione solo con frutta e, da lì in poi, digiuno totale e si può bere solo acqua o matè.

Seguo i consigli e così faccio. Il giorno della cerimonia ho appuntamento all’ostello alle quattro e mezza e un taxi ci viene a prendere. Facciamo 15 minuti di strada in mezzo alle Ande fino ad arrivare al tempio della cerimonia.
Un posto incantato in mezzo alla natura ed alla maestosità di queste catene montuose.
Uno spettacolo che riempie gli occhi e ti fa sentire in pace con te stesso e con tutta la natura che ti circonda...

Cerimonia ayahuasca luglio Shamanic Travels
Cerimonia ayahuasca luglio Shamanic Travels
Cerimonia ayahuasca luglio Shamanic Travels

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La macchina ci lascia davanti all’ingresso, sono circa le cinque del pomeriggio e Silvia dice all’autista di venirci a prendere alle 2.30 del mattino. Lei è una veterana di questo centro, conosce tutti.

La vegetazione intorno è super curata, ci sono alberi da frutta e l’erba in terra è stile tappetino morbido. C’è silenzio e gli unici rumori che si sentono sono le foglie che si muovono al soffiare del vento, qualche uccellino che canta e poi un religioso silenzio.

Apriamo una grande porta in legno con simboli archetipi intarsiati e davanti a noi un piccolo corridoio con una scarpiera dove potersi liberare delle scarpe. Alla nostra destra 4 bagni ed alla sinistra il deposito di materassini e coperte spesse come quelle di mia nonna in Bosnia quando c’erano -17 gradi.

Di fronte a noi, la porta che conduce all’interno del tempio Ayahuasquero.
Mi batte forte il cuore, apro la porta e, a pianta circolare, si apre il tempio davanti a me. Due piani, un cerchio centrale dove vi sono delle candele posizionate, due grandi gong, disegni sulle pareti che rievocano il buddismo, gli animali di potere e simboli archetipi. Si respira un’aria di calma, di pace.

Scelgo il mio tappetino con coperta e secchiello (vi spiego dopo a cosa serve) sistemo il mio sacco a pelo, l’acqua e le mie cose, mi metto in posizione ed inizio a meditare sul motivo per cui chiedo a madre Ayahuasca di aiutarmi.

Cerimonia ayahuasca luglio Shamanic Travels
Cerimonia ayahuasca luglio Shamanic Travels
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L’Ayahuasca, per chi ancora non avesse letto l’articolo (puoi trovarlo qui) è il decotto di due piante che si trovano nella foresta amazzonica: la Chacruna e l’Ayahuasca.

La prima è composta da foglie e contiene il principio attivo responsabile delle visioni, l’altra è una liana dalle proprietà purgative e che un enzima, che inibisce il corpo dallo scomporre la DMT.

Il principio attivo dell’Ayahuasca è il DMT (dimetil-triptamina) ed è, in sostanza, un peptide che viene secreto dall’amigdala (ghiandola pineale) in fase di sogno e di pre-morte ovvero, un corpo prima di morire, secerne questo DMT.
La pianta lavora in stretta connessione con lo Sciamano che la guida.

É una droga? No. Non crea dipendenza, è una medicina. E, al contrario, nella selva e nei ritiri, viene utilizzata per disintossicare dalle droghe e riabilitare il soggetto ad una vita normale nel caso quest’ultimo abbia delle forti dipendenze (alcol, droghe, fumo).

Dalle cinque fino al tramontare del sole (la cerimonia si svolge totalmente al buio) si medita e si conoscono gli altri partecipanti sempre in un clima quasi mistico-reverenziale.

Mentre sono appoggiato con la schiena al muretto che divide il primo dal secondo livello del tempio, sento che intorno a me stanno preparando la cerimonia: lo sciamano è arrivato con anche i “guardiani”.
Dopo aver sistemato tutti gli strumenti musicali e date le direttive della cerimonia il “maestro” inizia a creare lo “spazio sacro” affinché la cerimonia possa iniziare.

Tra le “avvertenze” che ci vengono comunicate ci dicono che tutto ciò che accadrà sarà gestibilissimo anche per chi lo fa per la prima volta, che il secchiello è il tuo migliore amico, che si sta in silenzio per tutta la durata della cerimonia fino alla fine quando verranno riaccese le candele e verrà servita della frutta fresca e che se qualcuno avesse bisogno di supporto può semplicemente dire “aiuto” a voce alta.

Ci dicono anche che con l’Ayahuasca non si usa la “testa” e di essere semplici osservatori interni di ciò che accade e che, più si cerca di “respingere” l’esperienza più questa ritorna intensificata ed io, dentro di me, penso:
“Ma chi ha voglia di pensare!? Mi fido ciecamente di un processo che dura da più di 3.000 anni qualsiasi cosa accada sono tranquillo, Mama Ayahuasca lavora con me e per il mio bene superiore”.

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Ci viene spiegato anche che la medicina reagisce per ogni anima in modo diverso rispettando l’intenzione iniziale e che, comunemente, gli effetti che si descrivono durante il processo, oltre che alla guarigione, sono il vomito e la diarrea.
Ora capisco il senso del secchiello 🙂

Sia il vomito che la diarrea sono effetti di pulizia interiore, la cosiddetta “purga”. In realtà, ciò che viene espulso sono vecchie emozioni, blocchi emotivi, sofferenze, mali dell’anima, vecchi traumi (anche perché essendo a stomaco vuoto, non si spiega da dove arrivi tutto ciò che fuoriesce)…in più, la cosa che tutti dicono e provano durante questo processo di “sanación” è quello di provare un amore immenso ed incondizionato verso se stessi.

Prima di ogni cerimonia lo sciamano prepara la “mesa”, ovvero l’altare al quale offrire il ringraziamento.
Svolge poi un rituale dove apre e protegge lo spazio sacro cerimoniale attraverso l’utilizzo dell’energia e lo spirito benefico e curativo del tabacco, del rapè, dell’agua de florida e delle preghiere in quechua rivolte allo spirito della pianta racchiuso nella bottiglia, a quello delgi Api (delle montagne) ed a tutti gli spiriti dei 4 elementi e guardiani del luogo a protezione della cerimonia.

Un momento davvero solenne e di centratura per tutti visto che siamo tutti concentrati a guardare cosa sta facendo Nacho (lo sciamano). Siamo europei e siamo molto lontani da queste affascinanti pratiche che, però, stranamente ci paiono già viste quando le viviamo per la prima volta...mentre guardo tutto ciò, mi sento ipnotizzato ed elettrizzato allo stesso tempo. Sto compiendo un rituale che ha più di 3.000 anni di storia.

Svolto il rituale di apertura lo sciamano beve la prima “toma” poi, in senso antiorario, ci si reca all’altare. Ti avvicini, lo sciamano ti guarda negli occhi e senti AMORE UNIVERSALE nei suoi occhi, versa il quantitativo che secondo lui è appropriato per te (perché lui “ti sente” dentro e sa più di quanto tu possa sapere, anche grazie allo spirito della pianta), porta il bicchiere al lato del cuore, dall’altro, pone una mano sopra il bicchiere e “soffia” dentro la tazza prima di passartela con due mani. Scopriremo più avanti il significato del “soffio dello sciamano”….

Ho letto qualcosa e l’anno scorso l’ho provata in altre circostanze e so che ha un sapore disgustoso però, questa volta è diverso…prendo la tazza cerimoniale con due mani, ci metto una mano sopra e la porto al mio cuore che batte forte, chiudo gli occhi e ripeto nella mia testa come un mantra buddista l’intenzione per cui sono venuto qui. Porto la tazza sopra la mia testa per ringraziare, guardo negli occhi Nacho e pronuncio ciò che si dice in questa occasione: “Kausaypak” che vuol dire salute per tutta la vita.
Avvicino la tazza e bevo tutto d’un fiato. Porgo nuovamente la tazza guardando fisso negli occhi la mia “guida” ringrazio e torno al mio posto. Mi sistemo in posizione di meditazione e aspetto che tutti finiscano la “toma” e si spengano le luci.
Spente le luci, inizia un’ora di silenzio, raccoglimento e buio totale. Io sono a schiena dritta ed occhi chiusi focalizzato sul mio respiro. Nella mente solo il motivo per cui sono qui.

Dopo 40 minuti circa, in alcuni casi anche prima, si iniziano a provare gli effetti della medicina…
Lo sciamano, anche lui sotto l’effetto della medicina, inizia a cantare melodie ancestrali che sono collegate al lavoro della pianta e che si chiamano “Icaros”. Questi canti servono a guidare l’Ayahuasca mentre sono ad occhi chiusi a “lavorare” su me stesso. Il lavoro a volte può essere molto intenso e profondo e ci può essere rilascio emotivo (pianto) però senti che è amore ciò che ti sta curando…ti dico solo che le visioni, per chi le ha, sono bellissime…

L’Ayahuasca rappresenta il femminile e come tale si comporta. Ti osserva, ti studia, individua ciò che vuole che tu faccia (in questo caso un passaggio, un processo, un salto quantico o altro) e, trovato il punto di ingresso, fa ciò per cui la hai chiamata.

Non vado oltre da qui in poi perché essendo soggettiva e diversa per tutti, voglio lasciare ad ognuno di voi il piacere di poter scoprire la propria esperienza partendo con noi. Il prossimo viaggio per esempio è a dicembre. Clicca qui per scaricare l’itinerario.

Cerimonia ayahuasca luglio Shamanic Travels
Cerimonia ayahuasca luglio Shamanic Travels
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Ovviamente durante le 5 ore si sentono persone che rimettono però è diverso. É una cerimonia di purificazione interiore e, rimettere, è considerato ripulire e, quindi, se e quando capita, si ringrazia internamente.
Non saprei come spiegarlo ma, quei rumori, sembra facciano parte di ciò che accade...

Alla fine della cerimonia (è quasi mezzanotte) si riaccendono le candele, l’effetto della medicina va scemando e rimangono vivide e impresse le cose che ti ha dato, i processi attraverso i quali ti ha portato, le risoluzioni che ti ha donato.

A differenza delle “droghe” da strada, quando l’Ayahuasca “scende” ti senti perfettamente bene, carico e assolutamente sveglio.

Chi è sdraiato si mette seduto e lo sciamano chiude la cerimonia ripercorrendo il cerimoniale iniziale e ringraziando in Quechua gli spiriti che ci hanno aiutato, i guardiani del luogo, gli Apu, la Madre Terra e lo spirito della medicina.

Nel centro del tempio viene messa della frutta fresca in vassoi e, uno ad uno, al canto di musica medicina, ci si avvicenda per mangiare qualcosa visto il periodo di digiuno. Si rimane lì, seduti per terra tra le candele a parlare e condividere fino a che, verso le due e qualcosa, ci avvisano che il nostro taxi è arrivato.

Guardo Silvia, la abbraccio e la ringrazio per avermi invitato a partecipare e, visto che stavo cercando un maestro, in quel giorno la mia intenzione era stata soddisfatta ed ascoltata.

Il sabato ci sarebbe stata una cerimonia in favore della luna piena e dell’eclissi ed ho quindi deciso di invitarci Alessandro per far vivere anche a lui questa esperienza.

Questi due eventi hanno fatto sì che creassimo spazio nel nostro itinerario già ricco di esperienze e che chiedessimo allo sciamano di fare una cerimonia privata, solo per noi ed i nostri clienti. Ha accettato e quindi, i nostri cari esploratori che arriveranno fra qualche giorno per il viaggio di Agosto, avranno la grande opportunità di conoscere non solo il San Pedro (trovi l'articolo qui) ma anche la Pianta Madre per Eccellenza, l’Ayahuasca (trovi l'articolo qui) e moltissimo di più!


Viaggia con Noi e scopri il Perù che hai sempre sognato, clicca qui.


Di Hakan Puma

Quando Un Vsionario Crede In Un Mondo Migliore, Ogni Giorno Migliora una parte Di Se Stesso per Cambiare Il Mondo Intero Attreverso L'Esempio.

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